Chiarimento sul TFR PREGRESSO
Chiarimento sul ๐ง๐๐ฅ ๐ฃ๐ฅ๐๐๐ฅ๐๐ฆ๐ฆ๐ข
Prendo spunto da una discussione che ho avuto oggi con un Consulente del Lavoro per chiarire alcuni importanti concetti sul TFR ๐ฃ๐ฟ๐ฒ๐ด๐ฟ๐ฒ๐๐๐ผ.

Il TFR che hai maturato finora, detto
TFR Pregresso, se ancora si trova in azienda (e non all’INPS), può sempre essere trasferito a un fondo pensione complementare. Per farlo, a differenza della quota che deve ancora maturare, serve sempre il consenso del tuo datore di lavoro.
Spesso il datore di lavoro si rifiuta di farlo, per non creare un precedente e rischiare di doversi privare di liquidità: cosi facendo va a perdere molti
sgravi fiscali per la sua azienda e li può far perdere anche al suo dipendente.
In queste casistiche il consiglio per il lavoratore è di chiedere, in ogni caso, il versamento del
TFR maturando in un fondo di previdenza integrativa (l’azienda ha l’obbligo di accettarlo) e, a quel punto, richiedere di farsi ๐ง๐ฅ๐๐ฆ๐๐๐ฅ๐๐ฅ๐ ๐ถ๐น ๐บ๐ผ๐ป๐๐ฎ๐ป๐๐ฒ ๐ฝ๐ฟ๐ฒ๐ด๐ฟ๐ฒ๐๐๐ผ sul fondo - almeno poco prima di dover richiedere il riscatto per cessazione del rapporto.
Così facendo, al pensionamento il riscatto verrà richiesto al fondo pensione con la tassazione agevolata (che
dal 15% scende fino al 9%, rispetto all’aliquota IRPEF con la quale l'imposta pagata
sale dal 23% fino al 43%).
È importante sottolineare che, in questi casi, va richiesto di effettuare direttamente il
TRASFERIMENTO del TFR pregresso nel fondo, e
mai il riscatto
dall’azienda più successivo versamento al fondo, in quanto questo passaggio comporterebbe la tassazione ordinaria, perdendosi dunque il beneficio fiscale.
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Samuele